FEBBRAIO ARDENTE

stavolta il d.r. si firma

arsemin

 

Il 17 febbraio del 1600 viene arso al fuoco da un tribunale della “Santa Inquisizione” il 52enne Giordano Filippo, ma noto col nome di Bruno, ancor più noto come filosofo eretico e, prima di approfondire in seguito la figura di questo religioso che si mise contro la Chiesa, si vuole introdurre, anzi, proseguire un discorso appena aperto sulle origini di un illuminismo meridionale che molto spesso si sviluppò fra gli studiosi degli ordini religiosi.

La statua di Giordano Bruno a Roma, nell’affascinante Piazza di Campo dei Fiori, luogo quattrocentesco di orti e di fiori

Illuminismo che nel sec. XVIII ebbe in Italia una forte ed importante risonanza nel panorama culturale meridionale, prevalentemente in quello napoletano.

Che il sud fosse la culla di quei pensieri “rivoluzionari” è abbastanza noto. Lo stesso Giordano Bruno nacque a Nola, dalle parti di Napoli. Ma di più, scavando nelle origini di Pizzofalcone, e di conseguenza influenzando la curiosità di pizzofalcone.it, “La Città del Sole”, periodico (cartaceo) edito a Rosarno, un po’ più su di Reggio di Calabria, nel 1997 pubblicò un articolo a firma Rocco Ritorto che descriveva Girifalco, un paese calabrese nei pressi di Catanzaro, sulla cresta aspromontana proprio a metà fra il Tirreno e lo Ionio, dove nella casa di Raffaele Tolone, uno studioso che si occupava di fisica, si fondò nel 1723 la prima Loggia della Massoneria in Italia, sei anni dopo, proprio 300anni fa, di quella “Madre” che sorse a Londra, la “Gran Loggia di rito scozzese”.

Quel “pezzo” è riproposto in questa stessa edizione (GIRIFALCO), perché sono assai intriganti le coincidenze che questa testata affronta fin dal primo numero scrutando in quel territorio di notizie e di riferimenti culturali.

Ora però si ritiene doveroso essere il più possibile puntuali rispetto alle notizie che ricorrono in questi giorni.Ogni anno i Massoni italiani ricordano quel 17 febbraio del 1600.Ogni anno, nel mese di febbraio, riciclano nei media pezzi di Storia e di misteri. Caso strano, e stimolante per lo spunto che si rileva, è l’incriminazione recente di una coppia, il marito manager e massone, la moglie, sportiva amatoriale con svariati interessi culturali e del tempo libero, che in attività privatissime ed autonome di ricerca, avrebbero svolto operazioni di intelligence nell’intercettare e catalogare, così sembrerebbe, dati privati e riservati di mezzo mondo della politica e della economia. Nessun nome. Non è questo l’oggetto della curiosità.

Intanto a metà febbraio dell’altr’anno, il giorno 14, la festa di San Valentino, quello degli innamorati ….!,nell’inserto culturale della domenica de “il Sole 24 Ore” è stato pubblicato un articolo dal titolo “Cari fratelli massoni”, scritto dal Cardinale Gianfranco Ravasi, vicinissimo al Santo Padre, si potrebbe anzi dire che è il portavoce ufficiale della Santa Sede. Dal giorno dopo i siti internet del Grande Oriente d’Italia e della Grande Loggia impazzirono di comunicati per le ritrovate “aperture” al confronto fra il Vaticano e il mondo della Massoneria, il braccio teso della religione cattolica verso quella laica.

Non solo, l’8 febbraio scorso, tutto sempre a febbraio!, la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, On. Rosa Bindi, ha intimato ai “cari fratelli massoni” l’invio degli elenchi aggiornati dei loro “sodalizi”: assonanze di “fra-massoni” con ‘ndrangheta e mafia ricicciano dopo quelle supposte dal precursore di tali iniziative, il Procuratoredella Repubblicaprotempore di Palmi, Agostino Cordova.

Erano i primissimi anni del 1990. Non se ne seppe niente. Tutto finì.Come i santi. No, no: quelli finirono in Gloria! Qui si ricomincia.

Intanto pizzofalcone.itritorna a Girifalco, che ha quasi il nome di questo giornale, che è quello di un rapace, il “falcone scandinavo.

Vista la coincidenza?

Il girifalco bianco ……

…. e il girifalco nero