pizzofalcone 2019.2

 

 

 

IL VATE DAVANTI

Perché doveva sempre essere il primo. Eccome!

Doveva primeggiare anche se non sapeva come.

Anche se non sapeva pilotare, riusciva ad essere davanti al pilota. Che si chiamava Nicola Polli e del quale non è stato possibile saperne qualcosa di più. Se non che il Vate era davanti a lui.

L’anno del Vate è questo. Che va a Fiume, che lancia l’idea della Carta del Carnaro, quasi una bozza della Camera delle Corporazioni, ancor più quasi una falsa riga della nostra Costituzione Italiana.

Nei poemi, nei titoli, nelle iperboli, nell’amore. Amore fino al limite estremo. Eccome!

E noi avanti siamo andati l’anno scorso per dire del ponte-Morandi. E qui lo dimostriamo con la lettera di un nuovo collaboratore, un “Magnifico Rettore”, Felice Santagata, Professore Emerito, ingegnere, editor, eccetera come si legge a fine lettera in data certa, CIAO NUNZIO, TE LO DO IO LO STRALLO.

Come avanti, cerchiamo di sottolineare, che quella vittoria “mutilata” della Grande Guerra, ha troppo distolto gli storici verso gli effetti europei, quando i trattati di pace parlavano fin d’allora non della seconda guerra mondiale come fatto conseguente. Perché i veri effetti li vediamo oggi, nell’equilibrio che si è sfaldato ed è esploso disordinatamente nel bacino sudorientale del mediterraneo. E che non è solo questione di interessi petroliferi, oggi. Ma che, nelle reti di approvvigionamenti del gas, le equivoche interferenze di paesi interessati a ridisegnare i confini delle aree che si affacciano sul Mediterraneo, hanno fatto mettere quasi in secondo piano gli interessi del petrolio, causando alterazioni fortissime dei popoli. Lucio Martinelli, nel riportare minuziosamente LA CONFERENZA DI PACE DI PARIGI ha correttamente evidenziato i fatti più salienti di quei trattati di pace, voluti per la pacema che non presagivano niente di pace. Come ce ne accorgiamo. Eccome!