IL CAVALLO DEL COLONNELLO

Novella di Lucio Martinelli

Solo! Intorno alla mia tenda sento il russare di oltre 800 uomini e lo sbuffare di altrettanti cavalli nelle loro poste, ma io sono solo. Solo come può essere colui che non può condividere l’angoscia e le responsabilità con nessuno! Solo come un Comandante che tra qualche ora dovrà decidere della vita e della morte di molti uomini e dei loro cavalli, compreso me stesso e Ferrot, il mio amatissimo baio. Mi sento impotente nel momento in cui solo la sorte può decidere per tutti noi! Gli ordini ricevuti sono: “Colonnello. Domattina avanzi con il suo Reggimento di lancieri verso sud ed ingaggi il nemico prima che questi possa trincerarsi sul fiume. Le darò in rinforzo due sezioni di artiglieria a cavallo con tre cannoni ciascuna. Dopo il suo attacco preventivo per disorganizzare la difesa, subentrerà la fanteria per annientare definitivamente i turchi. In quel momento Lei, con i suoi Squadroni, potrà passare a proteggere i fianchi dello schieramento.” La tattica del Principe, nostro Comandante in Capo, è sempre stata quella di lasciare liberi i Comandanti in sottordine di prendere le decisioni sul campo in modo autonomo, a seconda della situazione. Condivido questa linea di condotta, che Lui chiama “libertà d’azione”. Ma prego Dio perché che non ci
sia scollamento tra noi e la fanteria che marcia a piedi. Per il mio Reggimento potrebbe essere la catastrofe!

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