ERMANNO REA

 

Senza quei lunghi discorsi che accompagnano il ricordo di qualcuno che ci è caro e che ci ha lasciato, poche e semplici parole per fargli onore, ché l’enfasi non era proprio il suo mondo, e cercando noi di fare a noi stessil’onore di ricordarlo con un pensiero di sincero cordoglio

 

di Dora Cartella

 

 

“A noi morte apparecchi riposato albergo,

ove una volta la fortuna cessi

dalle vendette,e l’amistà raccolga

non di tesori eredità,ma caldi

sensi e di liberal carme l’esempio”

 

Mi piace salutare Ermanno con le parole di Foscolo…la vita…l’amore…la bellezza…la tomba: semplici illusioni di cui l’uomo non può fare a meno per superare le miserie della vita.

Solo una scrittura,pura e libera da ogni forma di servilismo annulla la morte e rende eterni.

Ermanno Rea,scrittore,giornalistanon è morto…continuerà ad esserci perché è stato capace di eternizzare i più alti valori.

 

Figlio di Napoli,cresciuto nel rione Sanità…un quartiere in cui è possibile leggere nel cuore dei napoletani;scavarne gli animi,coglierne tutte le contraddizioni. Da quel posto di vedetta aveva imparato a sentire il profumo della miseria, l’odore acre della violenza e,allontanandosi dalla sua città, ne aveva portato con sé ogni più tenue sfumatura.Mai,anche spazialmente lontano,.

Ermanno aveva smesso di amare Napoli, di soffrirla, di raccontarla, con perizia fotografica.

I

vicoli…i costumi…la passionalità del popolo napoletano ma anche i momenti più cruciali:gli anni cinquanta…la  guerra fredda…lo smantellamento dell’ILVA di Bagnoli…la sparizione dell’economista napoletano Federico Caffè….Napoli:sua fonte di ispirazione…Napoli:un richiamo…una voce che lo invocava a tornare,a continuare a scavare nel suo animo..ad abbandonare la rabbia per aiutarla a sopravvivere…Napoli…una città ricca di sentimenti,saluta al suono dolce dei mandolini il suo Ermanno…da un angolo di via Mergellina,nascosto…con le lacrime agli occhi Pulcinella accenna un saluto…Castel dell’Ovo…il Maschio Angioino…il san Carlo…Pizzofalcone,tentano di sollevarsi per seguirne il viaggio…solo un viaggio perché Ermanno Rea continuerà a vivere,

 

…..finché il Sole risplenderà sulle sciagure umane”.