P i z o f a l c o n e  1.2019

 

l’anno del Vate

 

Gabriele D’Annunzio– Mausoleo nel Vittoriale degli Italiani

18 – 21 gennaio 1919. Conferenza di Pace, da quando ancora si discute dopo una lunga serie di “Trattati di Pace” che l’Europa non ha digerito. Abbiamo affrontato nel 2018 la questione della ricerca di “Identità” dopo 100 anni che allora e in questi giorni si evidenzia nel corto circuito ineludibile che segna il passaggio di epoche diverse, dal secolo XIX al XX, che a sua volta si è riacceso nei primi anni di questo secolo.

E’ l’anno del Vate, di quel Gabriele D’Annunzio poeta, inventore di aforismi, pilota e marinaio d’assalto, chi più ne ha più ne metta, nel pubblico eroico e nel privato erotico.

L’immagine della copertina è metafisica, surreale, inquietante.

Come i giorni che viviamo.

Nel 1919 partì l’avventura fiumana, si costituì la “Carta del Carnaro”, sorsero le prime turbolenze che poi portarono alla marcia su Roma e alla nascita in Europa delle ideologie i cui effetti possono vedersi nel corto circuito di questi giorni, a dismisura sull’intero pianeta.

Seguiremo i paralleli storici fra quell’anno e quello che verrà.

 Questo primo numero dell’anno parla di un viaggio sereno, a VIGEVANO, città d’arte e militare (di Lucio Martinelli), poi un volo pindarico sulla diatriba di Ferrara, dove Vittorio Sgarbi ha alimentato confronti accesi fra politica e architettura (I DIAMANTI DEL FURIOSO SGARBI DI FERRARA (di Nunzio Seminara) e una tranquilla descrizione di cosa sia LO STRETCHING (di Marcello Vigliotta), che rilassa i muscoli prima e dopo quest’anno che già sta qui.