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CREDIAMO CHE QUESTE PAROLE APPARTENGANO A TUTTI COLORO CHE HANNO VISSUTO IN UNA SCUOLA MILITARE

 

19 giugno alle ore 23:48

Un cappellone scrive così della partenza degli Anziani del 226° Corso:

“8 Giugno 2016.
Punto a capo. Fine prima parte.
Saluto il Masso e supero le mura della Scuola. Mi sento vuoto. È come se una parte di me se ne fosse andata. Una famiglia… Si viaggia senza meta, sbandati, senza la reale idea di cosa si voglia fare.

 

Ma oggi c’è cena?

Dove?

A che ora?

Ci ritroviamo prima al bar sc. A ?

Niente di tutto ciò…

Ecco è così che funziona: si impara il vero valore delle cose solo quando non si hanno più.

Ed ora sulle scalette che portano al Plebiscito un uomo che suona la tromba con una melodia che suscita malinconia e tristezza, coronato tutto dall’atmosfera della sera; suscita tanto i ricordi della tromba della batteria su cui dovevamo stare fissi, così come tamburo e tamburino.

 

E poi si fa l’ora di rientrare.

Prima in ogni angolo della scuola c’era almeno un anziano da salutare ed ora ovunque ti volti non trovi nessuno di loro.

Mamma Nunziatella ha salutato altri figli.

Mamma Nunziatella ha perso i principi di corte …”

Giuseppe Pio Fogliame, Corso 2015