IL  CALDO  “SUOL”   DI   TRIPOLI

di Nunzio Seminara

È convenzione che l’estate delle stagioni sia finita. Nessun primo freddo, perché il sole ancora è caldo.

Mai come quest’anno sembra di essere il nord dell’Africa mediterranea.

Il pensiero va naturalmente alla costa tunisina e libica, le più vicine.

E va anche all’ormai iconico canto di “Tripoli bel suol d’amor…..”, che tanti decenni fa cantavano gli Italiani.

Ma da un po’ di tempo non è il calore del sole che riscalda quella “suol”.

Naturalmente quando le concioni che si susseguono fra gli Stati coinvolti nel corto circuito, che ormai da troppo tempo sconvolge l’ex “mare nostrum”, sono diventate guerreggiate  e c’è chi soffia sul fuoco.

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