IL GRAPPA DINAPOLI

ovvero

…DENOANTRI..

di Renato Benintendi

ottobre 1916, da due mesi il Sabotino è stato ripreso, siamo a Goriziaottobre 2016,cent’anni fa erano sul Grappa tanti Italiani, tanti di noi, un anno dopo quel grande disastro, che pesa, sulle coscienze nostre“passa e spassa” su chi le dimentica, ma che da oggi in poi, fino ad un ottobre 2017 che riporteremo vive, a capo di Caporetto, e rinfacciare a quelle coscienze colpevolmente distratte le stesse menzogne di oggi

Oggetto: …INVENIES OCCULTUM LAPIDEM…IL MASSO, OSSIA LA STELE DI KUBRIK DEGLI EX ALLIEVI

Allorché  l’equivoco risorgimentale, a metà tra conquista e idealità, cancellò il Regno di Napoli, la Scuola subì’ il suo ennesimo momento buio, che tuttavia non riuscì’ a soffocarne la vita…La Nunziatella fu declassata a convitto, il suo budget ridotto, la sua gloria offuscata…Nel 1920, con la regia del prof. Siragusa, che ne dettò il testo, il MASSO INSANGUINATO DEL MONTE GRAPPA fu eretto con il contributo grafico di Francesco Nasti e  quello scultoreo di Eugenio Avolio

Sin qui la cronaca…Tuttavia questo severa pietra, oltre a riparare dalla luce abbagliante del fiume di lava del Corridoio Comando per chi accede dal secolare portone è per gli ex allievi la stele di 2001 Odissea nello spazio, un pezzo ideale della cattedrale di Chartres, della piramide di Giza, la pietra del protocristanesimo, il simbolo muto ed eloquente della giovinezza e della più alta idealità…Penso sia giusto pensare che da qui la Scuola abbia ripreso quota dopo i giorni bui di Gaeta, con i suoi ex allievi l’un contro l’altro armato, l’umiliazione savoiarda dei primi anni dell’unità’, i bivacchi garibaldini, le degradazioni sommarie…Su questa ara italiana Palermo e Trento hanno sancito un inscindibile patto d’ amore, ricomponendo le contraddizioni ottocentesche, un patto siglato con un sangue italiano…Anche se il vento della storia soffia attentando alla stabilità degli affetti e degli ideali, anche se la Nunziatella verrà delocalizzata, razionalizzata, ricollocata, anche se corruzione e grossolanità offuscheranno l’ identità italiana, fintantoché muta ed immutabile l’aquila del Masso continuerà a svettare nell’ androne dell’ antico noviziato, ogni ex allievo potrà ritrovarsi lì’, sulla collina di Pizzofalcone……………………..OVE FIA SANTO E LAGRIMATO IL SANGUE PER LA PATRIA VERSATO, E FINCHÈ IL SOLE RISPLENDERÀ SU LE SCIAGURE UMANE…..(U.Foscolo, I Sepolcri)

Estrapolazione dal discorso del Comandante della Nunziatella alla cerimonia di

inaugurazione del Masso del Grappa

 

Napoli, 21 aprile 1920

 

…………..Perché dagli occhi delle madri non sgorghino lacrime tutte dolorose; perché nelle lacrime e nel sangue del sacrifizio si fecondi il valore italiano, di generazione in generazione; perché si spenda in accidioso tramonto quest’aurora di guerra; perché nelle virtù della pace la vittoria della patria si riaccenda in perpetuo, ecco rivivono e parlano in queste pagine gli eroi. Rivivono e parlano a suscitare nei vigili eredi non sola gratitudine di pianoto e di lauro o muta contemplazione in marmoreo gesto di statua, ma il fuoco di loro giovinezza eroica, che come in un sacro incendio, purifichi ogni pensiero ed ogni amore. E così risplendano in sempiterno le anime dei nostri eroi nel giorno d’Italia, giovani in sempiterno…………..

Col. Umberto Crema, Comandante della Nunziatella dal 1919 al 1925

Dal 1926 , l’11 marzo, Comandante del 36° Reggimento Fanteria “Pistoia