Nell’edizione di GENNAIO, ricordando la figura di Gerardo Marotta nei giorni della sua scomparsa, è stato inevitabile accennare alla cultura del XVIII secolo, quando la cultura dei “Lumi” trovò terreno fertile nel mondo napoletano, dove “spiriti liberi” di studiosi animò le speranze di una società che sotto i Borbone reclamava libertà e diritti. Erano questi i principi storicamente e da sempre diffusi da religiosi che aderivano anche a movimenti di pensiero laico, come quello della Massoneria. Furono anni di grandi speranze per il riscatto dell’Uomo e della società civile che non voleva sentirsi “governata”, ma voleva essere arbitra delle proprie scelte.

Emerse fin d’allora il dualismo “Illuminismo e/o Massoneria”. Ancora oggi la questione è riproposta, a volte manifesta, a volte riposta in cassetti “riservati” e, in sordina, proviamo qui a tracciare qualche spunto di riflessione.

 

Illuminismo&Massoneria

Connessioni o corti circuiti?

di Mimmo D’Angelo

 

Si sente e si è sentito parlare, di tanto in tanto, di punti di contatto tra Illuminismo e Massoneria. Ne sappiamo poco e perciò – da buoni italiani – ne parliamo anche noi, per dirvi – male – quello che ci sembra di aver capito. Ma almeno, per vostra fortuna, molto brevemente, superficialmente (soprattutto) e semplicemente.

Innanzi tutto va detto che parliamo di fenomeni o entità che si pongono su piani diversi : corrente di pensiero filosofico-artistico il primo ed Associazione costituita di persone l’altro. La Massoneria ha perciò una struttura organizzata e finalità definite più o meno esplicitamente (…?). Prende il nome, come è noto, dai “liberi muratori” “(free Masson) che furono, come sembra storicamente accertato, il primo nucleo di persone, che cominciarono a riunirsi, organizzarsi ed a cercare temi associativi comuni. Sin dagli inizi peraltro, si consenti l’adesione all’Associazione di persone delle più varie e disparate categorie sociali e professionali.

 

 

L’Illuminismo invece vuole essere un modo di approcciare le tematiche del reale e della condizione umana facendo affidamento unicamente alla ragione ed ai suoi lumi. Non ha – in quanto tale – né strutture organizzate né fini definiti.

Quali sono o possono essere allora i loro punti di contatto? Ce ne sono tre che potremmo chiamare “originari”, in quanto comuni alle loro origini.

Si sviluppano inizialmente nel bacino geografico-culturale comune e ristretto di Inghilterra e Francia, ed in periodi storici “contigui” : la Massoneria già dalla fine del XVII secolo (anche se, anche se per motivazioni nobilitatorie etico-storiche, fa risalire le sue radici ai Tempi di Salomone ed ai Templari) l’Illuminismo pochi anni dopo, all’inizio del XVIII.

Nelle diffuse e generiche schematizzazioni che sono state fatte si dice spesso che l’Illuminismo ha un’origine prevalentemente francese mentre la Massoneria avrebbe origini inglesi. Francia ed Gran Bretagna sembrano tenerci molto ancor oggi…

Entrambi i fenomeni si diffusero poi in tutti i paesi che potremmo genericamente definire di cultura “occidentale”, nei quali la Massoneria in quanto Associazione organizzata è tuttora presente ed operante.

Il terzo punto di contatto è probabilmente il più interessante in quanto elemento fondante e di principio per entrambi. Parliamo della comune ispirazione ed aspirazione dei due fenomeni ad una radice etico-umanistica, in tutt’uno con un approccio “razionale” – addirittura geometrico-matematico per la Massoneria – a tale ispirazione.

Non a caso perciò alcuni dei principi fondanti, quello della “uguaglianza” (soprattutto illuminista) e della “fratellanza” (principalmente massonico) furono quelli che più influenzarono reciprocamente i due fenomeni (tutti i Massoni sono “uguali” e “fratelli”).

In quest’ambito “etico-umanistico”si affiancò in seguito un altro punto di contatto, che la Massoneria cercò di mutuare dall’Illuminismo; fu quello della “tolleranza”, ovvero il rispetto, fino all’estremo, delle opinioni diverse e contrapposte di altri.

A mio parere stavolta, ritengo anche che quella sorta di filosofia laica e razionale verso il divino, che viene sviluppata dall’Illuminismo e va sotto il nome di “deismo”, accomuni i due fenomeni. Il “deismo” si fonda su una sorta di teologia trascendentale che ammette la presenza di qualcosa di trascendente che però la ragione umana non è in grado di definire ulteriormente. Il “Grande Architetto” dei Massoni può essere un Dio per gli adepti con convinzioni religiose proprie, ma può essere inteso da ciascuno secondo la propria ragione (ecco di nuovo i “lumi”) o le proprie convinzioni fideistiche e religiose.

Anche per questo si comprende come alla Massoneria abbiano aderito – ed aderiscano – grandi personalità politiche, della scienza, dell’arte e della cultura nel corso delle sua storia, tra cui, naturalmente grandi esponenti dell’Illuminismo. Una storiella – vera – ed interessante per i nostri discorsi riguarda l’iniziazione di Voltaire alla Massoneria che avvenne al suo primo viaggio in…Inghilterra!

François-Marie Arouet detto Voltaire

Ma come si sposano questi elementi positivi e condivisibili con i numerosi aspetti controversi della Massoneria?

Vediamo innanzitutto quali sono i principali aspetti controversi e dibattuti più o meno polemicamente, limitandoci ad esporre il loro elenco con qualche eventuale brevissima notazione, in quanto ciascuno di loro porterebbe inevitabilmente ad una lunga e comunque incompleta analisi. Cominciamo dalla segretezza ovvero dalla definizione di “Società segreta” assegnato naturalmente alla Massoneria. I Massoni rispondono facendo riferimento alla “Riservatezza” dei mezzi, degli argomenti e dei fini dell’Associazione che a loro piace definire “Società con segreti” e non “segreta”.

C’è poi la criticità dei rapporti con le confessioni religiose. In particolare nel caso a noi più vicino del Cristianesimo, si parte dall’iniziale scomunica ed interdetto papale fino ad arrivare, ai giorni nostri, alla definizione ufficiale di “incompatibilità “ tra la fede cattolica e l’appartenenza alla Massoneria (ma non mancano gli alti prelati che non disdegnano i “grembiulini”…). I conflitti con le altre religioni sono di fatto quasi inesistenti ed è comprensibile considerando il bacino storico-geografico dove è sostanzialmente avvenuta la diffusione della Massoneria.

La subalternità del ruolo delle donne nella Massoneria rimane un altro aspetto di criticità. All’inizio totalmente escluse, le donne oggi sono presenti ma spesso con forti limitazioni. Molte logge ancora non le ammettono, ed è difficile sostenere che ci siano o ci siano state donne con ruoli o incarichi di vertice nell’organizzazione

Altro elemento di cui si è sempre sentito discutere vivacemente è l’aspetto dei rituali e dell’occultismo, che sono difficilmente confutabili, e che arrivarono in specifici e limitati casi di devianza fino all’accusa di satanismo (anche se qui è difficile pensare che non sia un’accusa esagerata o di forme di devianza incontrollata a volte presenti anche nelle religioni). Arriviamo infine a quella che è la critica e l’accusa più attuale, ovvero alla indebita e malevola influenza nella politica e nei processi istituzionali degli Stati.

Nel nostro paese il caso più eclatante è quello della (tristemente) famosa loggia P2 che tutti conosciamo e spesso si arriva a definire tout court la Massoneria esclusivamente come una potentissima Lobby che agisce solo ed unicamente nell’interesse dei propri adepti, al fine di ottenere favori e vantaggi di ogni tipo in un’incontrollata aspirazione al Potere ed alla Supremazia su tutto.

Al riguardo è necessario a questo punto far presente infatti che la Massoneria fu influenzata nella seconda metà del XVIII secolo anche dall’ordine degli “Illuminati”, nati in Baviera, che furono una vera e propria organizzazione di gruppi di pressione, che esercitavano segretamente il potere e, secondo altre versioni, aspiravano anche al dominio del mondo, mediante l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale.

Fu proprio questa organizzazione che rese labile e sfumata la linea di separazione tra società segreta ( o che voleva solo essere “con segreti”, come abbiamo visto) di natura etico-spirituale, a società segreta tout court di natura politica o ancor meglio di potere. E’ da allora che nasce all’interno della Massoneria il dilemma che spesso è diventato inestricabile per chi lo osservi dall’esterno.

A parte l’assonanza infatti Illuminati ed Illuministi sembrano proprio agli antipodi. I principi e le idee degli Illuminati hanno dato origine nell’ambito delle dispute sulla Massoneria alla teoria del complotto mondiale sul potere, ampiamente ripresa e nei fantaromanzi di Dan Brown e non solo.

Ma come è o è stato possibile tutto questo se la Massoneria è nata come patto etico-morale tra uomini liberi il cui scopo ultimo è il miglioramento dell’uomo e dell’umanità, tant’è che si ispirò e fece propri i più elevati principi e valori illuministici? Non vogliamo certo dare una risposta, che sarebbe banale, generica ed influenzata dalle nostre idee e convinzioni al riguardo (anche noi ne abbiamo…). D’altra parte esiste una sconfinata bibliografia e documentazione sulla Massoneria ed anche su ciascuno dei singoli argomenti che qui abbiamo appena accennato.

Al riguardo un problema molto grande è che spesso ci si trova di fronte ad opere che partono da idee preconcette e pregiudizi – pro e contro – con i quali si cerca di “convincere” e non di dare elementi di giudizio o informazioni corrette ed oneste ad un lettore critico.

Ci resta però, per fortuna, il nostro “libero arbitrio”…, usiamolo sempre.